Pronte le procedure di licenziamento

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Catanzaro | Sanità - fondazione campanella prossimA alla chiusura

Pronte le procedure di licenziamento

Da giorno 17 verranno interrotte le attività, mentre 180 unità del personale saranno interessate dalla procedura di licenziamento

di Maurizio Martino

Il Polo oncologico Fondazione Campanella
Il Polo oncologico Fondazione Campanella

Dopo una serie interminabile di trattative tra i responsabili della Fondazione Tommaso Campanella, struttura sanitaria del Polo oncologico catanzarese, rappresentanti dei dipendenti e i sindacati di categoria, protrattesi nel tempo e intensificatesi nel corso dell'ultimo anno, si porrà fine purtroppo all'esistenza del l'importante struttura sanitaria. Le operazioni di chiusura inizieranno a partire dal prossimo 17 luglio, giorno in cui si procederà alla sospensione di tutte le attività di ricovero ed ambulatoriali delle unità operative non oncologiche. Parallelamente a questa decisione già nella giornata di oggi saranno avviate le procedure relative al licenziamento di 180 unità del personale. È questo quanto riportato in una nota della Fondazione Campanella.

«Si è pervenuti a questa sofferta decisione - è riportato nel comunicato - dopo aver verificato che non vi sono più le condizioni per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Già il 19 maggio tutte le istituzioni interessate erano state informate della drammatica situazione senza ottenere adeguate risposte. Nel corso dell'incontro tenutosi in Prefettura il 17 giugno, in base agli impegni assunti, si era rinviata la sospensione, già prevista per il 23 giugno, al 7 luglio. Dopo l'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale con il quale si impegnava il Presidente dalla Giunta regionale ff. ad avviare tutte le iniziative necessarie per trovare una soluzione adeguata e dopo la disponibilità dei sub commissari a remunerare le prestazione non oncologiche era stato disposto un ulteriore rinvio al 17 luglio. Tuttavia, ancora oggi non si sa se e quando saranno traferite le risorse necessarie per poter acquistare farmaci, dispostivimedici e pagare gli stipendi ai dipendenti».

«Per la gestione di tutte le attività - prosegue la nota- da parte della Fondazione sono necessari circa 30 milioni all'anno; ne sono stati previsti solo 10 milioni. Solo per la gestione delle attività non oncologiche un'apposita commissione paritetica Università - Regione ha stabilito il costo in circa 26 milioni all'anno. E' pura follia continuare in assenza di impegni giuridicamente rilevanti da parte delle istituzioni interessate. L'avere disatteso leggi, decreti e intese lasciando alla Fondazione l'onere della gestione delle Unità Operative non oncologiche senza rimborsarle i costi ha determinato una situazione debitoria insostenibile. Sarà sempre la Regione nei prossimi anni a pagare comunque i debiti accumulati dopo aver distrutto una struttura ove sono presenti eccellenti competenze che non possono essere sminuite nella loro professionalità da miopie di vario genere. Quotidianamente siamo costretti a ricorrere allo scambio al prestito di farmaci con altri ospedali della Regione; le case farmaceutiche si rifiutano di fornire i farmaci e dispositivi medici che comunque devono essere pagati n anticipo dopo estenuanti trattative».

Sabato 12 luglio 2014

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